Fabrizio Corona: compie 40 anni e festeggia in carcere
Pubblicato il 01.04.2014 | da Redazione
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Fabrizio Corona, ha raggiunto il 29 Marzo il traguardo dei 40 anni, ed ha trascorso questo giorno tra le mura del carcere milanese di Opera, come quello dei 39.
Corona è infatti in carcere da 14 mesi, dopo la sentenza che lo aveva condannato ad una lunga pena, anche se recentemente gli è stato riconosciuto uno sconto di 4 anni. L’ex divo è stato al centro di una festa che hanno organizzato per lui altri detenuti, che per l’occasione hanno preparato anche tre torte. I detenuti marocchini Joseph, Anis e Zaccaria, l’albanese Ilir ed il sudamericano Carlos, hanno voluto così dare l’opportunità a Fabrizio Corona, di vivere in maniera diversa questa data, che rappresenta un passaggio importante nella vita di ogni uomo, ed anche in quella dell’ex marito di Nina Moric, che ha però un grande cruccio, quello della mancanza del figlio Carlos, avuto proprio dalla Moric. Gli amici che Corona ha conosciuto dietro le sbarre, oltre alle torte hanno deciso di cucinare anche dei loro piatti tipici. Nell’ultima lettera che Fabrizio Corona ha scritto ad un settimanale, facendo il punto della situazione, l’ex divo ha segnalato proprio la mancanza del figlio come il suo più grande dolore, ma nello stesso tempo si è detto convinto di avere la possibilità in futuro di festeggiare insieme al figlio molti compleanni di entrambi. Parlando della vita in carcere, Corona ammette che negli ultimi mesi è migliorata, in quanto si trova in una sezione nella quale si gode di una maggiore ” libertà “, con celle aperte dalla mattina alle 7.30 fino alla sera, quando vengono chiuse alle 20.00, permettendo così una maggiore frequentazione tra i detenuti. Corona ha anche precisato che scontare la pena lo sta rendendo un uomo ” migliore “. Parlando della sua lunga detenzione Corona ha voluto soffermarsi sui fatti positivi, come l’aver inventato un nuovo portale per i detenuti, all’epoca della carcerazione a Busto Arsizio, o della raccolta di 70 mila euro, del lavoro come ” portavitto ” o della scrittura di un libro.