John Travolta ricorda, nel giorno del suo compleanno, il figlio scomparso
Pubblicato il 16.04.2020 | da Redazione
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Sarebbe stato il suo 28esimo compleanno, ma Jett, primogenito dell’attore John Travolta non ha mai raggiunto questo traguardo, morendo il 2 gennaio 2009 a soli 17 anni. Assieme alla moglie Kelly Preston, l’attore ha deciso di pubblicare sui profili social di entrambi alcuni scatti che ricordano momenti felici trascorsi con Jett. Le immagini ritraggono periodi di infanzia ed adolescenza insieme e sono accompagnate da didascalie piene d’amore come a voler enfatizzare ancora di più il dolore ed il vuoto lasciato dalla perdita. Nonostante siano trascorsi più di 10 anni, infatti, la coppia non potrà mai smettere di pensare al loro primo figlio morto prematuramente.
Gli auguri di un buon compleanno arrivano direttamente da suo papà, divo di Hollywood dal cuore spezzato. La foto lo ritrae insieme a suo figlio mentre si guardano negli occhi reciprocamente. Poco dopo, anche la moglie di John ha deciso di pubblicare un altro augurio per “Jetty” accompagnandoli ad una foto dove sono stati immortalati abbracciati e sorridenti insieme.
Le circostanze che hanno strappato Jett alla famiglia, quel 2 gennaio 2009, non sono mai state chiarite del tutto. La famiglia in quel momento si trovava in vacanza in un resort alle Bahamas. Una sera, riverso a terra, è stato trovato il ragazzo ormai privo di vita. Jett soffriva di autismo e l’ipotesi più accreditata è che a causare la sua morte sia stato un forte attacco epilettico, che avrebbe provocato una caduta accidentale nella quale il giovane avrebbe battuto la testa in maniera fatale.
Dopo la perdita del loro primo figlio, John e Kelly hanno avuto altri due figli, Ella Blue e Benjamin rispettivamente di 20 e 9 anni. Ogni anno i due ricordano, sempre nel giorno del compleanno, il loro “Jetty”, dedicandogli dolci messaggi affettuosi, foto e qualsiasi altra cosa possa far tornare alla memoria ricordi gioiosi.
In varie interviste, l’attore ha raccontato quanto dolorosa sia stata la perdita di suo figlio, classificandola come qualcosa di praticamente impossibile da spiegare.